L’universo mediatico nel quale siamo immersi tende a creare miti e credenze, spesso non vere, che sono poi difficili da rimuovere: una di queste è quella che fa nascere nelle persone di una certa età una sfiducia di base nelle nuove generazioni, figurandosele come caratterizzate da poca cultura, poca voglia di sacrifici, assenza o pochezza di sentimenti e di valori. Quando sui giornali, alla radio, alla televisione vengono trasmesse prevalentemente cronache che ci narrano di giovani violenti, di bulli dediti a stupri, di drogati del sabato sera, o addirittura di assassini, è chiaro che l’immagine che si forma nella coscienza comune è quella di una generazione che non va oltre le marche di scarpe e di telefonini, in cerca solo di forme di divertimento e di evasione anche estreme.
Ebbene non è così: basta avvicinarsi a questo mondo effervescente ed in continua mutazione qual è il pianeta giovani per rendersi conto che viceversa, la maggioranza di loro vuole avere dei valori, vuole manifestate il proprio bisogno di amore, di comunicazione con gli altri, vuole trovare seriamente la propria via nella vita: siamo piuttosto noi anziani che spesso rifiutiamo il colloquio, senza neanche renderci conto di essere stati proprio noi a costruire quel mondo che stiamo consegnando ai nostri ragazzi, con tutte quelle problematiche che rendono difficile la loro vita.
Queste riflessioni mi venivano alla mente durante la cerimonia di consegna del quarto premio Di Chiara, voluto dall’avv. Fulvia Russo, con il sostegno del Lions Club Napoli Svevo e della Fondazione “ Il meglio di te ONLUS” in memoria del figlio Riccardo. Le sollecitazioni della vita, in particolare la morte prematura del padre, erano state troppo forti per Riccardo bravo e generoso, sopraffacendo la sua vitalità, la sua esuberanza e portandolo al suicidio.
La commissione aveva avuto non poche difficoltà nello scegliere i premiati, tanto meritevoli erano i candidati, per cui escluderne anche uno solo sembrava ingiusto. Alla fine sono stati scelti i quattro che, comunque, risultavano i migliori:
• Federica Arfè, a cui è andato il premio, consistente in un soggiorno di studio di due settimane all’estero
• Marco Annunziata, Dario Romeo, Lucia Antonietta Serpini, nell’ordine, che hanno ricevuto dei corsi multimediali di lingua inglese.
Non è facile descrivere l’atmosfera di entusiasmo, di autentica gioia per i loro compagni premiati, che regnava nell’aula magna dell’Istituto – non a caso – intitolato a Giancalo Siani durante la cerimonia di premiazione, con la dirigente scolastica ed i Lions Gennaro Auzino, presidente del Napoli Svevo, Bruno Canetti ed il delegato di zona Raffaele Zocchi.